Scrivo
e devo farlo
per trasmettere le sensazioni che provo
in questo periodo così turbolento
e poi mi rileggo e scruto me stesso in questo torpore serale
che comincia dal mattino e che si insedia nella fantasia.
Le dita si intrecciano
e incespicano sulla tastiera bianca del pc
mentre corrono per raccontare dell'anima
nella sua più naturale manifestazione: Io.
E la scelta del soggettivo piuttosto dell'oggettivo
è decisamente voluta.
Tutto molto scontato e superato,
scavalcato dai tempi e anacronistico
per la velocità con cui si acquisiscono i dati
che solo dopo qualche minuto non sono più realistici,
ma le tracce che permangono sul foglio
restano ad impressione di una storia
e del suo sentire,
quella di noi
che abbiamo bisogno di fissarlo in qualche modo
per vedere come tra le parole si insinuano filamenti
che rapidamente crepano
per ciò che c'è al di sotto
e che vuole uscire premendo senza riverenza per alcuno,
neanche per l'autore che riscopre qualcosa di sé
che spesso
diventa molto di più che qualcosa.
Da stamattina
desideravo essere qui davanti al monitor
in cui il cursore fa da anticipazione
alle lettere che verranno dopo
che partoriscono parole su parole
le quali lentamente
assumono il significato voluto
e si delinea il motivo per cui sono state scritte,
ma non sono riuscito
per le mille cosa da fare il sabato
che da libero diventa il giorno più impegnato,
unica consolazione
che sono cose che riguardano e interessano solo me.
Ora che però
sto nuovamente lasciando
questo posto dei racconti e degli sfoghi
so di aver lasciato qualcosa che mi appartiene,
come un pezzo di me qui,
e che domani
quando tornerò a leggere,
mi rivedrò come in uno specchio
anche se non troppo levigato
ma sufficientemente chiaro
in un momento del lasciar andare,
dell'abbandono,
e di troppi ripensamenti.
Già, è bello sapere che c'è un luogo in cui puoi tornare a rileggere parti di te, che sfuggono a qualsiasi tentativo di reclusione.Buona domenica, giulia
RispondiEliminaMentre ascolto la canzonepenso che c'è sempre riverenza... nella veritàAlessandra
RispondiEliminaSai, io spesso scrivo per liberarmi da fantasmi, da idee che vagano nella mente e lo faccio di getto, senza pensare, facendo fluire liberamente i pensieri..ed a volte rileggersi è bello. Un po' ti capisco. Un caro saluto ed un abbraccio.
RispondiEliminaSoprattutto qui dove ritrovando te è conservato anche il tempo come nei profumi che stanno a circostanze e luoghi. un saluto anche a te !
RispondiEliminaRiesco meno a distogliermi dalla canzone e dalla musica che dalle parole, se la musica ha il suo significato, la verità è piena di sfaccettature anche se una ed una sola. Ciao Alessandra.
RispondiEliminaScrivere sul blog anche per me ha questo significato ma è stata solo la continuazione naturale di ciò che facevo privatamente e in maggiore quantità. Qui però c'è il confronto che di certo rende un aspetto diverso ai pensieri che trascrivi ed il confronto anche critico è decisamente positivo quando è costruttivo.un saluto a te
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