Uomo

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11 ottobre 2014

DEMOGRAFIA














Ci sono 

sin troppe distrazioni in questi giorni ma è meglio che ci siano in definitiva perché non possiamo pensare ai temi molto più grandi di noi, proprio così mi ha risposto un amico questa sera in palestra. Non possiamo far nulla. Eppure stiamo riuscendo a distruggere la terra e ad accelerare quel punto del non ritorno che già vediamo all'orizzonte che sorge ma come una tempesta inarrestabile. Non ci sono risorse alimentari sufficienti per la popolazione attualmente in vita sulla terra ma noi siamo lì a concentrarci sulla partita della nostra squadra del cuore e non è poi così sbagliato perché non dobbiamo pensare e se cominciassimo a farlo dovremmo distrarci il più possibile per smettere. Non dobbiamo pensare alla remota possibilità che si decida di operare uno sterminio di massa a livello globale per sfoltire il genere umano e controbilanciare l'incremento demografico esponenziale degli ultimi vent'anni. Ogni caso di moria umana dal vasto respiro ha prodotto poi un periodo di rinascita. Non dobbiamo pensare che i casi sempre più frequenti di Ebola siano stati generati dalla propagazione del virus fatta metodicamente e scientemente. Non possiamo neanche dover immaginare che le case farmaceutiche siano sempre coinvolte nelle propagazioni di virus letali e non proprio per vendere quei farmaci- antidoto che, guarda caso, riescono a scoprire quasi subito dopo mentre dopo aver ricercato anche per anni non è possibile utilizzare e quindi non vengono divulgati metodi provati per la cura del cancro solo perché gli investimenti sono stati notevoli in quella direzione e devono avere un ritorno. Sembra fantasia, ma è la verità per quanto assurda e reproba possa sembrare ed essere. C'è bisogno che popolazioni muoiano e nazioni siano estinte per poter ricominciare. C'è chi pensa infatti che se non si sacrifica qualcuno tutti saremo condannati all'estinzione. Non è poi così illogica la riflessione se ci pensiamo davvero ma c'è qualcosa che stiamo tralasciando ed è che si sta parlando di persone e di individui con la loro storia e le loro famiglie ed i loro sogni ed il loro futuro. Nessuno ha il diritto di decidere della morte di un altro. Per dovere di cinismo devo ammettere che se ognuno di noi dovesse avere la responsabilità di decidere, credo che ci si dovrebbe di certo porre dinanzi al problema molto seriamente e non escludo che si possa considerare davvero quella strana ipotesi. Questo solo da un punto di vista strettamente logico, obiettivo e cinico. Solo che questo è anche un problema etico e non da poco considerando che l'inclusione di qualcuno vorrebbe dire l'esclusione di un altro e questo noi non possiamo davvero deciderlo. Mentre sto scrivendo da qualche parte c'è qualcuno che lo sta pensando e forse è già tutto programmato. Non lo escluderei così facilmente. 
Ultimamente non riesco ad essere molto allegro per quanto sia tendente all'ottimismo ed al sorriso facile. Provo la netta impressione di non avere aria sufficiente. Eppure il mondo è quello che conosco, solo che da un po mi sembra sempre più stretto.









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