Uomo

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22 novembre 2014

FUORI DI ME




















Sensazione rilassante quando mi sveglio al mattino e che non sia giorno di lavoro, allorché apro timidamente gli occhi per realizzare la sensazione di essere al di fuori di me, come sbirciando dalla fessura di una porta semiaperta qualcuno, scoprendo che quel qualcuno sono io che guardo tutto ciò che mi sta intorno e che conosco alla perfezione solo che, quando lo faccio al mattino per inaugurare l'inizio di un nuovo giorno provo la soddisfazione di quando ti guardi allo specchio e ti osservi comprendendo meglio ciò che fai e come sei. 
Soddisfatto di aprire gli occhi che è come nascere, esattamente come nascere, quando per la prima volta vedi la luce e respiri utilizzando appieno i polmoni e piangi gridando al mondo del disagio che hai nel cambiamento appena subito e subito affrontato in faccia al mondo, anche ai tuoi stessi genitori dei quali riconosci subito di aver bisogno, e del loro calore. Così al mattino di quel nuovo giorno con l'attraversamento di ogni ora e di quel viaggio che la luce fuori compie iniziando ad illuminare di rosso l'aria che respiri fino a quando l'imbrunire, tempo di riflessioni e speranze, giunge premeditando la sera con l'alternante luccichio delle stelle. 
C'è silenzio... ma non di tristezza, anzi di quel profondo piacere di essere vivo e di occupare un posto nel mondo e fra i suoi abitanti della qual cosa non sempre si può essere orgogliosi, ma considerando lo spazio espresso da te nell'occupare un posto fra il pulviscolo atmosferico sospeso da secoli, si! Di poter pensare e piangere e parlare e pronunciare le parole che ti esprimano come le azioni, le offese, la gioia. Solo alcuni dei sentimenti che contraddistinguono e segnano la nostra vita qui, mentre spesso la degradiamo ad un mero incidente di percorso.
...Non muovo nulla, rimango immobile mentre questi pensieri affollano la mente senza appannare la vista che scruta l'ambiente circostante con la curiosità della prima volta, e non lo è, ma in quel momento è come se lo fosse. 
Guardo lo specchio delle ante centrali del grande armadio che è sempre pieno di vestiti ma adesso solo da uomo, solo i miei, non riesco a specchiarmi perché indugio nei movimenti, sono solo gli occhi a muoversi, e quindi posso vedere solo ciò che si può vedere non muovendo niente altro. Roteando le pupille osservo quella tenda che non mi è mai piaciuta, scelta non fatta da me, rimasta ancora montata a scurire la stanza quando il sole vorrebbe entrarci senza trovare ostacoli e la porta, quella per accedere in sala, che chiusa, costituisce la separazione dal tram tram dello scorrere nella routine di ogni giorno, non appena comincerà davvero per me, adesso sto solo sognando ad occhi aperti immaginando come sarebbe il mondo, come sarei io, se quei momenti si diluissero per tutto il giorno correndo il rischio di non cessare mai. 
Li richiudo per godere di quel momento giunto quasi alla sua fine, invece. 
Profondamente soddisfatto di poter guardare ed ormai di poter vedere qualcosa, di poter intravedere le ambiguità e l'inganno, la pulizia e la sincerità. 

...La vita comincia davvero quando la senti scorrere nelle vene.
































9 novembre 2014

MATTINO





















E’ come quando hai un appuntamento al quale tieni quando mi alzo molto prima che la sveglia suoni, ogni mattina alla stessa ora come per quello con il giorno che non è ancora stato concepito ma che vedo sempre nascere con il sole che fa capolino dietro all'orizzonte illuminando il cielo di rosso e l’aria tersa e frizzante.
Un appuntamento con qualcosa che ancora non c'è e col quale poi ti sembra di nascere , di partecipare al suo esordio nel tempo, come fautore e distintivo del tempo stesso. Il succedersi dei giorni quanto lo scoccare dei minuti nell'incedere del prossimo, sempre del prossimo temendone la velocità ma restando stupiti della sua incisione in ognuno di noi che assistiamo al suo evolversi.
Evoluzione che rimanda al cambiamento genetico di specie animali che si sono adattate ai nuovi ecosistema traendone i migliori vantaggi per la perpetuazione della specie che in alcuni casi ha resistito fino a milioni di anni. La forza dell'adattamento! Che ha significato contemporaneamente fine e principio, quando si è saputo prevedere il tempo della fine e compreso il tempo del novo inizio.
Noi siamo acuti e scorgiamo il futuro nella nebbia ma non ne siamo pronti ad affrontarlo, ci arrovelliamo per estrapolare una soluzione dalle varie proposte ma senza la necessaria umiltà dei nostri limiti.
E non parlo dei sogni, che ci traslano nelle chimere impossibili trasformandole in storia ma della ragionevolezza nell'apprendimento del futuro e nella sua interpretazione.


Al mattino le ore sembrano allungate come la notte. Mentre però nel buio e al solo chiarore delle stelle non ci fai caso, quando il calore dei raggi ti illumina, si, che quei momenti non torneranno più e che sono oramai trascorsi.






























2 novembre 2014

Uomo












Tutto bello e perfetto 

quando decidi di scrivere di tutto 

meno di ciò che senti davvero,

 della sospensione dalla vera vita

 e di quella inconsueta sensazione

 di essere solo spettatore.

...per questo guardo avanti 

senza trasformismi

attaccandomi al respiro che possiedo

sorridendo con il più largo dei sorrisi

accogliendo il futuro 

come l'occasione migliore che ho

senza farmi troppe illusioni 

continuando ad essere

 in fondo

...soltanto un Uomo.