Uomo

Uomo

20 febbraio 2015

MUSICA































...una stanza ovattata piena di suoni,

non fuggono ma sono lì per farti compagnia

cercano la loro strada rimescolandosi fra le vibrazioni

il loro non è cammino ma esserci

ogni nota una storia

gli accordi minori della nostalgia

di tasti bianchi e neri

come i volti degli uomini

come le nostre anime

le scale veloci fra alti e bassi

nulla è affidato al caso

ma tecnica esatta

successione di dita

per comporre melodie che redarguiscono

e lusingano sin dove è possibile udire

dove è possibile emozionarsi

finché è possibile vivere.










































































8 commenti:

  1. Bella la poesia che mi hai lasciato sul post. In fin dei conti abbiamo bisogno, come persone, di poche cose: l'amore e il tempo, la musica e il silenzio.
    Buona domenica,
    giulia

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    1. ...Grazie per quello che considero un vero complimento che mi lusinga ma il mio da te...solo parole vere, che credo lontane dalla poesia, ma ancora grazie. Concordo pienamente su quelle necessità delle quali non possiamo fare senza, poche ma di un valore altissimo.

      Buona domenica a te


      Uomo

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  2. La musica che descrivi, le note, la tecnica precisa ed esatta, sono, proprio come dici, uno dei linguaggi dell'anima.
    In fondo, penso io, l'arte intera, è linguaggio dell'anima.
    Forse, comunque, devo precisare che io parlo di anima in senso a-religioso, più come spirito umano che come scintilla divina.
    Benché non mi sia dimenticato che attraverso l'arte, l'uomo qualcosa di divino lo manifesta, nel senso creativo della parola.
    Ma preferisco lasciare le problematiche religiose al di fuori dei miei commenti.

    Un altro ingrediente della musica, se posso aggiungerlo ai tuoi versi, è ... il silenzio, anzi, i silenzi, le pause, gli zoccoli da cui partono e su cui si appoggiano gli accordi, le armonie, le note, insomma...
    Io non so suonare n'è cantare, anzi sono una campana completamente stonata, ma amo moltissimo la musica!!!!

    Un saluto,
    Piero

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    1. Interessante la tua annotazione sulla manifestazione di 'qualcosa di divino' nel senso descritto, mediante l'arte. Parlare dell'anima in senso non religioso credo sia il modo migliore e addirittura unico. Questo non esclude che possa essere inserito anche in ambito religioso solo non credo che quello religioso sia l'unico anzi ritengo persino sia stato fuorviante nei secoli identificare quanto di interiore l'uomo possegga con la religione. Fuorviante per le mistificazioni che hanno obnubilato una chiarezza di base ancora percepibile.

      ...le pause, i silenzi, del tempo che hanno bisogno di esserci, elemento indissolubile di una melodia eloquente.Concordo in pieno sul tuo ingrediente!

      Buona domenica!

      Uomo

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  3. La musica è emozione, la musica è vita.

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    1. Come il sangue che scorre nelle vene!

      Buona serata Penelope

      Uomo

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  4. Prendendo spunto da un tuo comportamento analogo in altro sito
    commento qui il post successivo ma io lo faccio per non essere fraintesa

    strano...
    sai mi sembra sempre più strano scrivere qui cose che ci siamo appena detti
    ma a volte scriverle da una diversa dimensione

    ...qualcosa che tocchi davvero
    forse Narciso cercava la stessa cosa ma trovò sempre se stesso
    comunque ci sono doni che è un peccato non coltivare e proprio la musica è fra i più grandi
    credo che più ci soffermiamo sul superfluo... più perdiamo di vista noi stessi
    e tutto si appiattisce... anche le emozioni più grandi
    persino i sentimenti più profondi

    c'è un mondo incantato in ognuno di noi
    basta chiudere gli occhi e ascoltarsi

    ciao Gianni

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    1. Dove possiamo lo sguardo si concentra l'attenzione del cuore se non c'è ambiguità né fraintendimenti che tuttavia generano distanze e freddezza.
      La musica è un tutt'uno con il nostro spirito e l'eseguirla ci pone nella giusta dimensione e nel giusto apprendimento, e confermo che non dovrebbe essere non coltivata. Ci possono essere pause ma poi il suo richiamo è più forte di prima, altra cosa l'allontanamento da noi stessi che crea vuoti e genera bisogni forse dimenticati. E' un indietreggiamento rispetto alla progressione che vivifica della vita e che ci permette di crescere ma, accade che ci sia annebbiamento anche per scorgere quel fantastico mondo incantato che, si, è dentro di noi ed è vasto più della fantasia. Bisogna sviluppare l'udito giusto ed a volte anche questo, per varie ragioni, non accade.

      Buona giornata Alessandra


      Uomo

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