Nell'attesa dell'avvenire
Non puoi fare a meno di distrarti, non dal traffico incalzante, non dalle bici che ti sfiorano che tutto ti si ritorcerebbe contro se anche solo provassi a lambire la loro più piccola particella né dai pedoni che distrattamente ed immersi nei loro pensieri di una giornata trascorsa ed a quello che sarebbe potuta essere ed a quello che avrebbero potuto ed in alcuni casi dovuto fare, non da tutto questo ma cerchi di distrarti da una dimensione parallela dei tuoi pensieri che affollano la mente ed il cuore emozionando. Come se qualcuno ti stesse vicino ricordando che c'è di più e che non è tutto esattamente così come sembra, e spesso finisce che ci credi subito frenato dal pensiero che non si può vivere di illusioni. Quella voce sottile che si insinua dentro te intanto non sembra voler arrendersi al cinismo ed all'indurimento delle delusioni del non aver visto che da lontano il miraggio della speranza ma senza mai averla toccata e vissuta. Cerchi di darti un contegno da persona rispettabile che si adegua ai canoni generalmente accettati e riconosciuti come ragionevoli per darti il tono che non serve ad altri se non a te stesso perché in fondo ci credi anche tu che sarà difficile che le giornate possano essere diverse da quelle che hai trascorso ma quella voce comincia sempre di più ad assomigliare ad un sermone convinto e nel silenzio sottile delle sue dichiarazioni sottese alla comprensione, il suo dirimere questioni complesse come lo scopo per cui continuiamo a vivere e desideriamo respirare ancora, cattura finalmente tutta l'attenzione di chi, come me, forse come te, in fondo desidera che sia vero.
Non è che davvero ha ragione lei!!??