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E comincia un nuovo anno, di quelli che devono andare meglio, lasciare una traccia in me, modificare le prospettive e offrirne di nuove.
Mi emoziono quando mi trovo qui, sulla mia scrivania, davanti al pc, con le mani quasi poggiate sulla tastiera che danzano, con la luce della lampada concentrata solo sull'area su cui sto agendo, tutto il resto è buio, quando c'è questa atmosfera la prima cosa che mi viene in mente è un buon bicchiere di whisky, lo berrò più tardi mentre ascolto questa poesia tradotta in musica e che faccio mia, all'inizio di un nuovo anno, quello migliore che offrirà nuove idee.
Ma girassi il mondo e conoscessi tutti i suoi abitanti, spesso ripenso a questa eventualità ritrovandomi poi, qui a trascriverne le sensazioni e l'interpretazione che ne avrei tratto, agli sguardi di occhi penetranti, con occhi candidi trasparenti come il vetro che fanno trasparire l'anima, quell'unica arte di noi che si nasconde con il desiderio di farsi conoscere.
Siamo solo da alcuni giorni in un nuovo anno e deposito qui queste parole e sentori, rammarico e tristezza, gioia e prospettive, registrandone i contenuti per chi saprà coglierli, ritrovarli fra le parole scritte e quelle non tracciate, non pronunciate ma pensate e desiderate, come la cerva assetata che si avvia alla ricerca di una fonte d'acqua fresca di sorgente.
Quando parlo di me,
lo faccio senza farlo davvero.
Come codificandone i meandri
Criptandone i significati
Traslando le descrizioni in una simmetria geometrica.
Ma sono io
In questo nuovo anno che spero sia nuovo
Ringrazio Dio per quello trascorso
Ora guardo al futuro
Uomo
