Uomo

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14 marzo 2021

PENTAGRAMMA








Ci vuole un po' di musica, di quella buona che permette di rilassarti davvero,

che ti fa apprezzare ogni nota, ogni pizzicata, ogni colpo del martelletto dei tasti sulle corde del pianoforte,

ogni soffio sull'ancia del clarinetto e che nell'armonia composita, trai quel senso del ritmo,

che ti fa muovere la testa, che ti spinge a portare il tempo

così, senza quasi accorgertene mentre ti ritrovi immerso nella melodia e nelle sue pause, timbri, accidenti e

accordi diminuiti, quelli che ti introducono ad altro, attesa di ciò che deve venire, proprio come nella nostra

vita, orchestra maestra, non delle serate festive e dei concerti in teatro ma rapsodia di ogni singolo momento

trascorso, sincopi dei pomeriggi assolati, dell'ora nell'imbrunire,

pausa del finire dell'opera e preludio di una nuova maestria, della bacchetta ben disposta, e l'attenzione dei

maestri, degli amici, della gente che incontri,

ogni attimo, ogni singolo attimo, uno ad uno, di una vita intera osservando il sole, fulgido di maestà,

come decine di violini all'unisono, e le arpe e le viole, i tamburi che scandiscono un tempo,

quello che stiamo vivendo adesso, porzione del pentagramma di noi e dei passi che ci restano per il futuro.






































11 febbraio 2021

SOLO PER DIRE





Per dire, dialogando con il tempo, quello tuo,

nell'espressione di te, guardandoti come in uno specchio e riconoscendo il tuo lineamento

definito dai contorni dei tuoi sorrisi 

e delle smorfie che ti incontrano e ti fanno compagnia in certi momenti.



Come passeggiando nel silenzio del pomeriggio lontani da tutto, sull'erba,

ascoltandone il soffio quando si solleva

dopo il tuo passaggio quando sollevi il piede da terra 

per far un altro passo,



uno dopo l'altro, successione che invece ti porta indietro nel tempo

solo per considerarlo, valutarlo sino in fondo

saggiandone il peso ed i carismi,

maestro dell'anima,

quando le parole ed i segni del tempo

si fondono in un unico crogiolo

arroventato dai sogni

quelli che sono lì, depositati in te



sono le note,

quelle del ritmo vellutato nel riposo

di un tempo non ancora trascorso





in un momento 

in cui seduto

ascolto  musica,

articolato dialogo

fatto senza parole