Per dire, dialogando con il tempo, quello tuo,
nell'espressione di te, guardandoti come in uno specchio e riconoscendo il tuo lineamento
definito dai contorni dei tuoi sorrisi
e delle smorfie che ti incontrano e ti fanno compagnia in certi momenti.
Come passeggiando nel silenzio del pomeriggio lontani da tutto, sull'erba,
ascoltandone il soffio quando si solleva
dopo il tuo passaggio quando sollevi il piede da terra
per far un altro passo,
uno dopo l'altro, successione che invece ti porta indietro nel tempo
solo per considerarlo, valutarlo sino in fondo
saggiandone il peso ed i carismi,
maestro dell'anima,
quando le parole ed i segni del tempo
si fondono in un unico crogiolo
arroventato dai sogni
quelli che sono lì, depositati in te
sono le note,
quelle del ritmo vellutato nel riposo
di un tempo non ancora trascorso
in un momento
in cui seduto
ascolto musica,
articolato dialogo
fatto senza parole