Uomo

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28 dicembre 2020

IL MARE D'INVERNO





Un tuffo e dritto sotto il pelo dell'acqua, nuotando per un pò senza uscirne ed utilizzando tutta l'aria disponibile fino a quando i polmoni stanno per scoppiare ed allora risali, ma senza smettere di nuotare, riprendi aria e ricominci con il ritmo, cadenzato fra bracciata e respiro, sincronia unica che ti permette di fare tanto, di coprire lunghe distanze senza alcun sopraffiato. 

Mentre affondi le braccia alternativamente nell'acqua per reazione una miriade di gocce si sollevano e ti prendono in viso ma tu continui, non sarà certo tutto questo a poterti fermare, e poi l'altro braccio mentre un altro groviglio di gocce ti invade poggi la testa da un lato sul pelo dell'acqua ed ascolti per qualche secondo ciò che il mare propaga inavvertitamente dandoti la possibilità di ascoltare suoni che impari col tempo a riconoscere come il motore di un fuoribordo o lo stridio dei ricci attaccati con le loro minuscole ventose agli scogli, ed è una sensazione straordinaria di libertà e di benessere superando le onde un pò più alte, quelle più larghe che ti fanno scendere giù per poi trascinarti in risalita e lui, il sole, che non smette di picchiare e guai se non lo facesse!

Si oggi siamo in pieno inverno ed è sera, nella mia città ora ci sono circa 9 gradi e fa freddo, il mare, perché è una città sul mare, dista da casa mia solo pochissimi chilometri ma tutti di palazzi e vie cementate, ma ora è proprio questo che sento, e che vorrei fare. 

Nel mare, l'ambiente in cui vorrei essere. 

Mi crogiolo nella pura illusione delle fantasie che spesso pervadono gli uomini ma mi piace che questo possa accadere, che possa immaginare sensazioni che non vivo adesso ma che è come se lo fosse, per quella inarrestabile voglia di vivere e di vivere ancora più che mai!!



Uomo









































21 ottobre 2020

DIALETTICA















Ascolto le parole e la musica

e lo sguardo comincia a cercare

dove non è semplice trovare

ma non posso rinunciare,

se non lo facessi

mancherebbe il respiro

sentirei di aver perso una possibilità unica...

Immaginando le parole dette

quelle solo accennate

nascoste fra le labbra

senza mai essersi trasformate 

in frasi, concetti, dialoghi,

come tendendo la mano verso altro

per conoscere e riconoscere

quanto di noi scopriamo negli altri

passo dopo passo

fino a quando distesi su di un prato

osserveremo il cielo stellato

nel buio di una sera diversa,

ma era proprio di quella

che avevamo bisogno.










Uomo






























 

17 ottobre 2020

TORNANDO









C'è stato bisogno di ricorrere ad una pausa

in un'ora tarda, quella del buio

quando tutt'intorno è silenzio e tremolio delle foglie agitate dal vento

che ne senti il fruscio che si insinua fra i pensieri.

Come il gorgoglio dello scorrere dell'acqua dalla fontana, 

quella alle porte di casa della nonna così tanti anni fa,

spesso restavo disteso a guardare il soffitto

per ascoltare attentamente, per saggiare la eco che in quel cortile risuonava...

...per tornare al bisogno che sento di tracciare il vuoto, 

rimarcando l'assenza di qualcosa

puntualizzare una vita

che vive rigogliosa come un campo di grano maturo

giallo come i raggi del sole

e respirare della creazione dei mondi

mediante le parole che rispecchiano l'anima

eloquente oratore 

nel silenzio della scrittura

che si distende e accumula 

formando storia, desideri e sogni

mentre ti senti così,

tutt'altra cosa.



















Uomo

























































 

15 ottobre 2020

RIPENSANDOCI






Per osservare un tramonto

come se il vento palpitasse

ad un ritmo scandito e continuo

e l'aria si riempisse di tiepidezza,

in una pomeriggio al volgere dell'imbrunire

quando un giorno sta terminando

geme nella rarefazione delle sue ombre

ed un altro giunge, 

dopo un po'

come il tutto nuovo

e che niente altro fosse esistito prima,

come se la vita badasse a ciò che finisce

mentre è attenta al nuovo.

C'è qualcosa che vorremmo non finisse

e che desideriamo resti

per sempre.







Uomo































































































24 agosto 2020

MOVIMENTO


(Scatto Personale)



Corro come sempre, 

senza riuscire né voler fermarmi, 

intriso del sudore prodotto, 

come il vanto di chi ha vinto qualcosa, 

dopo averla desiderata e lottato per ottenerla.

Dentro me, invece, pondero la lentezza dei passi,

l'osservazione dei particolari,

la pausa delle pietre miliari della vita

che segnano i veri cambiamenti

o solo sanciscono i traguardi raggiunti.

Straordinaria commistione questa

che mi ravviva e mi tiene fermo

in quel che ho raggiunto

in cui ho creduto

curiosando ancora senza mai smettere.

Sento forte la pulsazione della vita

come di un cuore che batte

al ritmo incessante di un rito tribale,

davanti ad un fuoco acceso nella notte

danzando sino allo sfinimento,

risvegliandosi poi all'alba

con il viso bagnato dalla brina

ed il cuore leggero come il vento.




Uomo























































7 agosto 2020

FERMATI





























Come quando mentre stai muovendo i tuoi passi
ad un certo punto ti fermi,
devi fermarti per sentire la terra
ogni sporgenza del terreno,
quanto il tuo piede si posa
e quindi osservi quel momento
ascoltando l'eco del tempo,
suoni unici che non possono essere confusi,
che trasportano una storia, le sue emozioni.

Non hai bisogno di guardare,
vedi chiaramente in te
e tutto intorno,
quanto l'aria sia cambiata
ed i respiri e le illusioni,
quelle che restano e che bruciano
sino a scaldarti l'anima.

Risucchiato in quel vortice centripeto
in cui ogni corrente scorre verso il centro
fin dentro la suddivisione fra l'anima e lo spirito
rendendo visibile
anche le particelle più infinitesimali
quelle che mai hanno perso importanza,
che hanno invece costruito il futuro
il tuo.


Uomo

17 luglio 2020

OGGI










Come tempo fa, quando scrivendo avevo la sensazione di inserirmi nel tempo, tracciandolo come quando comprendi di vivere, di esistere, oggi, provo la medesima sensazione mentre mi trovo davanti a questa pagina. Come rompere un equilibrio per segnare la tua presenza, disordinando la continuità con il tuo carattere, foss'anche quello del modo di scrivere, il tuo carattere che si esprime poi, forse, proprio attraverso la serie di parole, così composte e scritte, nella successione di una composizione melodica, nel segno che nell'aria resta, quando vuoi dire qualcosa, senza riuscire mai a trovare quelle giuste, che racchiudano in sé ogni significato che tu intendi dare loro. Oggi, a cavallo di due giorni, nella sospensione di un tempo non ancora ben definito, scrivo per non dimenticare di farlo, per non dimenticare di essere e di averne la coscienza. Nel silenzio di una pagina senza troppi colori ma con con la caleidoscopica immagine dei suoni che il senso produce, nell'affollarsi dei pensieri che si accumulano alla loro porta, tanti da non riuscire ad uscirne, restandone prigionieri nel limbo del sogno possibile, delle chimere realizzabili quando meno te lo aspetti, di ogni illusione disillusa dalla sua realizzazione inaspettata. Quanto si può correre senza possedere la velocità, quanto volare senza possedere ali, approfondire senza scandaglio, non fosse che per le certezze che impariamo ci sono, che la vita ci insegna a riconoscere, come quando nasciamo, dell'aria che respiriamo e di cui possiamo fidarci ci terrà in vita e dello scandire regolare dei battiti del cuore. Oggi scrivo, segnando il tempo con queste pietre, diverse dal percorso su cui sono posate, per esserne riconoscibili, pesanti come macigni, volatili come i sospiri.










Uomo


















27 marzo 2020

NOTTE INSONNE

Pensando al tempo che hai e che sembra sempre essere così tanto, illusione creata da quanto deve ancora avvenire che è ancora sconosciuto dilatando il tempo non ancora trascorso, non ancora vissuto. Mentre lui scorre sempre alla stessa velocità se non sembra addirittura correre e l'ora in più o in meno di sonno non sfaserà certamente l'equilibrio della vita, ma le scelte quelle si, la insaporiscono facendola apprezzare o la amareggiano rendendola complicata talvolta fino a farcela odiare. Le scelte giuste allora, in una notte quasi insonne, che ti fa apprezzare i suoi silenzi e la pace dell'attesa del giorno, sono quelle che stabiliscono il cammino e lo scandire del tuo tempo. Vanno fatte oculatamente per ciò che riguarda tutto quello che vediamo e che desideriamo anche solo mentre facciamo una passeggiata nel centro alla via più 'in' della città, figuriamoci per quello che riguarda l'anima e ciò che siamo davvero e che regola ineludibilmente il nostro presente e ciò che sarà e l'interpretazione del passato, base sulla quale spesso ci siamo edificati. Forse il presente va affrontato dal presente e con le circostanze contemporanee a noi per essere in qualche modo risolto ma in una notte quasi insonne capita di ammirare la straordinaria bellezza di ciò che sfugge agli occhi. Capita di innamorarsi appassionatamente di un futuro possibile che, questo, sai ti appartiene e che non ti ha mai abbandonato. Capita di pensare che Dio c'è davvero e non solo nella mente di qualche sprovveduto e piccolo uomo figlio dell'epoca in cui vive, non solo nella superficialità della opportunità di credere davvero, ma nella libera e fantastica terra delle convinzioni che nessuno può calpestare né distruggere. Libertà di credere quindi in un respiro che va oltre noi e che ci affina, ci permea e rende persone forse migliori di quanto avremmo mai potuto sperare! Scoprendo ogni giorno ciò che davvero siamo in un mondo in cui questo poi, sembra avere poca importanza ma non per me.

9 marzo 2020

AVANTI




Sono solo le chiome, alberi di palma in una zona proprio vicino alla mia città e se potessi vedere più in basso scopriresti il mare completamente blu in una cittadina ridente e piena di gente ma soprattutto quando sopraggiunge la stagione estiva.
Adesso ci vado raramente ma quando ero solo un ragazzo ogni giorno non appena finiva la scuola. Non ci volevano molti soldi per arrivarci perchè con l'autobus della città era possibile raggiungerlo e quindi tutti lì da soli o in comitiva.
Ricordo che spesso facevo pesca subacquea e trascorreva ore in acqua per poi portare a casa tanti ricci da risultarne sin troppi.
Provo a passeggiare spesso la sera in questa stessa cittadina lussureggiante mentre lungo la costa del porticciolo restano attraccate barche da pesca, yacht, panfili sontuosi e barche a vela lunghissime. Bel posto da vedere e da vivere quando comincia il movimento dei bar e delle sale ma soprattutto dei ristoranti dove intrattenersi per gustare le specialità del posto. 
Bello ritornarci ogni volta che desidero, bello pensare alle cose belle, bello assurgere alla continuità di ciò a cui sei abituato e che fa parte della tua stessa vita, come quando vedi una pubblicità in televisione e sai che le immagini costituiscono la stigmatizzazione del tuo tempo, continuo, pacifico quando lo è, ma adesso qualcosa sta andando storto, nell'aria c'è qualcosa di nuovo che non mi piace, qualcosa che è inaspettata, sembra di stare in un film fantascientifico ed invece è tutto vero, tutto tangibile come le cose che si possono toccare, sentire, vivere.
Vogliamo tornare alla tranquillità che ci ha seguito sempre.
Faremo di tutto perchè questo accada.