Come quando entri in casa la sera
e senti l'umore delle bucce d'arancia
bruciate sul fuoco
e quel sapore salmastro
delle passeggiate sulla spiaggia solitaria
proprio quando non c'era nessuno
ma ti sembrava che tutto il mondo fosse lì
il profumo dei ciclamini
mentre la primavera sboccia in quel viottolo
fra quelle siepi.
Inaspettatamente ti trovi in un altro luogo,
una dimensione conosciuta
dove le speranze avevano smesso di esserci
ed i desideri, dimenticati.
Saresti potuto diventare cieco
non sarebbe stato importante
perché nelle mani avevi ogni cosa
ogni Origine,
tutto ciò che avevi atteso
ogni sentiero ti aveva condotto
ed al cospetto delle stelle e del cielo
e dell'inferno e del paradiso:
... eri a casa.
Nessuno te ne aveva parlato
mai avresti potuto immaginare,
alcuna descrizione di un futuro realizzato
era stata mai pensata
perché avevi con te, tutto.
Ed il tempo, lui,
amico di noi e della luna,
complice dei pensieri
che oggi
sfiorano ogni angolo nascosto
che teniamo per noi
e che a tratti illuminiamo,
parlandone.
Ma dobbiamo andare avanti.
Nessuna alternativa è possibile
solo rialzando gli occhi
colmando quelle mancanze
di ciò di cui abbiamo bisogno.
Uomo
Dal post di un'amica,
emozioni generate da emozioni.
Commentandolo,
rileggendo il mio commento
scopro quanto ho scritto
Oltreleparole
e ripropongo quindi qui, da me
ma
Rosy...
Grazie!