Passa inosservata come un'ombra di cui cerchi l'Origine e sembra che parta da te che sia tu la causa di tutto questo ma poi ti accorgi che non è così c'è qualcuno che non vuole andar via e ciclicamente torna e torna per te solo per te desidera entrare e dimorare concentrare la sua attenzione su di te osservando da ogni angolazione il tuo corpo ma solo per vederne in trasparenza l'Anima nelle vita non vissuta nelle ore non trascorse nell'Amore dichiarato pensato e desiderato ma mai fatto e nei pensieri colti dispersi nel gelo dell'assenza come quando si smette di esistere come quando si declina il mondo e ci si invola nelle fantasie che compensino ciò che manca proprio quando l'orizzonte si intravede proprio quando è possibile attraversare il mare con tutte le sue onde e correnti contrarie proprio quando il fuoco era acceso ed ogni idolo era stato abbattuto ed i sacerdoti licenziati mentre non c'era più servizio ma solo un'unica legge quella tua nient'altro e nessuno nulla e tutto il mondo che lentamente si dilegua per lasciare solo alcune note.
Troppe immagini troppe notizie troppe cose a cui pensare ed è così che lentamente ma inesorabilmente mi estranio e mi allontano per capire mi allontano per vivere della vita che dimentico per ricordare invece quanto desideri esplodere ché tutti i pezzi raggiungano ciascuno un angolo del mondo per sapere alla fine di essere stato dovunque per quel desiderio infantile di voler essere ora dappertutto.
Come se il tempo trascorso non esistesse ancora nell'illusione di essere un altro mentre mi scopro soltanto diverso pronto alla difesa facendo soffrire dopo aver sofferto avendo imparato come si fa a non darsi mai completamente nel bruciante desiderio invece di chiudere gli occhi e accecarmi nella luce dell'abbandono.
Come un ricordo nel miraggio del tempo che il tempo conserva e nei giorni tersi quasi tocchi con gli occhi e senti con la pelle che si accappona al solo pensarci basta poco quasi nulla.
Era una giornata, anzi due da quando aveva assunto quell'aria misteriosa e sibillina Miriam la piccola fiammiferaia di casa. L'avevo intuito che stesse ordendo trame machiavelliche perché quando assume quello sguardo paternalistico e garantista gatta ci cova ed asseconda dell'intensità di quello sguardo e della coordinazione fra ciglia occhio labbra e mento comprendo e non ho avuto torto che questa volta qualcosa di grosso era in arrivo. Ma nulla è trapelato se non il fatidico " t'appò...? Si t'appò!! (sono inflessioni dialettali ma volutamente ed ironicamente estremizzate che significano: tutto a posto...? Si tutto a posto!)
Ci ritroviamo quindi in quel bel ristorantino al primo piano con vista sulla piazza gremita e sottostante godendo di quel venticello che ti trasforma una serata in una serata da respirare e quindi approfittiamo per pensare a cosa ordinare spulciando fra le proposte del menù che per la sua varietà detiene il potere di mandarti in crisi sulla scelta se non hai un'idea ben precisa ed io c'è l'avevo ma solo una. Si comincia quindi ad assaporare l'antipasto che sapeva di mare in una straordinaria commistione di profumo e gusto il tutto annaffiato ma solo per questa volta con una gelida Heineken che dovevi fare in fretta restasse gelida, la birra si sa che non può essere bevuta altrimenti. E poi il primo, che ci siamo doverosamente divisi in due per la quantità non comprensibile della portata e poi il secondo è via così. In questo frattempo la vedevo armeggiare in modo sinistro con il cellulare che se normalmente è un libro aperto anche per me questa volta sembrava più la narrazione di codici imperscrutabili e quel che più conta segreti!
Simultaneamente ad una delle sue consultazioni telefoniche del suo telefono, arriva sul mio un messaggio che mi accingo a leggere intravedendo soddisfazione pura nei suoi occhi mentre lei giustappunto poggiava il suo sazia di quanto aveva appena inviato. La foto di un biglietto aereo fatto ed anche pagato per Londra!! Che fugava tutti i dubbi sul genere di regalo che avrebbe potuto farmi considerando che non le avevo visto portare nulla con sé e che non avrebbe potuto reperire in un ristorante di cui lei non conosceva l'ubicazione e che quindi scongiurava qualsiasi possibilità di organizzare alcunché.
Scendiamo uno ad uno i gradini che ci portano al piano inferiore che poi è il piano terra per passare dalla cassa e dopo alcuni commenti, nostri col titolare, sul grado di cottura di alcune pietanze comunque risultate ottime al palato ed alla mente, ci inoltriamo fra la gente brulicante nella piazzetta antistante e ci dirigiamo senza meta verso una direzione a caso. La casualità, rilevo poi, non c'era invece nel preordinato tragitto che stavamo percorrendo perché di colpo noto Nico, il ragazzo suo, di Miriam, e la gente circostante stranamente interessata, troppo, come sogghignando per quel senso di soddisfazione che si prova nel conoscere ciò che qualcun altro non conosce e quel qualcun altro ero io.
Su di un muretto in bella posta una torta, fatta da lei, la fomentatrice, con tanto di candela al centro e accesa in attesa di essere festeggiata! E tutto questo nella piazza centrale di Torre a Mare!
Inutile dire quanto fosse buona perché trangugiata quasi totalmente come se provenissimo dal Congo centro. Con tutto il rispetto per i congolesi.
Lo scoccare del secondo…piatto…era stato il segnale pattuito tra i due marpioni in cui Nico con la torta sarebbe dovuto partire da casa e raggiungerci a dispetto del dubbio che il ristorante sarebbe potuto essere anche a Brindisi centro strada rurale senza numero!
Ma tutto questo è avvenuto con una coordinazione degna dei servizi segreti della CIA. …per trasformare una giornata anche speciale in una giornata unica.
Grazie quindi Tesoro!
Tenti di svincolarti da quella presa ma le mani vi restano incollate e mentre queste si tirano a sé filamenti appiccicaticci si allungano assottigliandosi senza mai staccarsi e provi a scrollarli ma niente se non che si avvinghiano fra le dita impedendo il movimento.
Brutto sogno spiegato in una sola notte rivoli di sudore freddo rigano il volto sorpreso di quanto sia difficile lasciar andare, depositare, dimenticare.
Pensando al tempo che hai e che sembra sempre essere così tanto,
illusione creata da quanto deve ancora avvenire che è ancora sconosciuto
dilatando il tempo non ancora trascorso, non ancora vissuto.
Mentre lui scorre sempre alla stessa velocità se non sembra addirittura
correre e l'ora in più o in meno di sonno non sfaserà certamente
l'equilibrio della vita, ma le scelte quelle si, la insaporiscono
facendola apprezzare o la amareggiano rendendola complicata talvolta
fino a farcela odiare. Le scelte giuste
allora, in una notte quasi insonne, che ti fa apprezzare i suoi silenzi e
la pace dell'attesa del giorno, sono quelle che stabiliscono il cammino
e lo scandire del tuo tempo. Vanno fatte oculatamente per ciò che
riguarda tutto quello che vediamo e che desideriamo anche solo mentre
facciamo una passeggiata nel centro alla via più 'in' della città,
figuriamoci per quello che riguarda l'anima e ciò che siamo davvero e
che regola ineludibilmente il nostro presente e ciò che sarà e
l'interpretazione del passato, base sulla quale spesso ci siamo
edificati. Forse il presente va affrontato dal presente e con le
circostanze contemporanee a noi per essere in qualche modo risolto ma in
una notte quasi insonne capita di ammirare la straordinaria bellezza di
ciò che sfugge agli occhi. Capita di innamorarsi appassionatamente di
un futuro possibile che, questo, sai ti appartiene e che non ti ha mai
abbandonato. Capita di pensare che Dio c'è davvero e non solo nella
mente di qualche sprovveduto e piccolo uomo figlio dell'epoca in cui
vive, non solo nella superficialità della opportunità di credere
davvero, ma nella libera e fantastica terra delle convinzioni che
nessuno può calpestare né distruggere. Libertà di credere quindi in un
respiro che va oltre noi e che ci affina, ci permea e rende persone
forse migliori di quanto avremmo mai potuto sperare!