Dopo i tentativi falliti di ritrovarmi a mio agio sulla piattaforma nella quale hanno trasferito me e molti altri bloggers, eccomi su questa che offre delle possibilità affini a quelle alle quali sono abituato con molto di più da sperimentare. Condividere e seguire il proprio blog che è poi una parte di noi e di ciò che siamo, in alcuni casi anche l'espressione aderente alla realtà vera, non è di certo la principale delle nostre occupazioni ma, quando hai depositato te fra queste pagine e ti ritrovi fra le sue righe, anche quelle non scritte ma fortemente leggibili, ebbene sei attirato ad imbrattare questo foglio virtuale di inchiostro altrettanto virtuale. Cominci a scrivere e mentre guardi il cursore che scorre sul monitor lasciando dietro di sé lettere e parole e spazi vuoti, sei consapevole che forse stai parlando proprio con te nello stesso modo come se 'ti' avessi di fronte e senza molte remore, cominciassi a dire a te stesso ciò che sei e come sei. Parte della tua vita è registrata su queste aree profondamente accessibili solo per chi può comprendere e che si lascia guidare dall'illogica empatia, primo motore della comprensione più vera di sé e del mondo che ci circonda. Lascio quindi ciò che mi è stato imposto e vivamente consigliato per continuare qui su questo 'Giannipianofortista' il quale segue la scia della sua nascita che crescendo gli ha permesso di diventare Uomo. Di quella rappresentatività che è attento al mondo ed alle sue ombre più che ai suoi bagliori ed alle cose non dette più che a quelle proferite ad alta voce con la supponenza della pretesa verità. Dell'attenzione agli individui zoppicanti più che ai meravigliosamente spediti, perché conosco cosa determina lo zoppicare e le cause della corsa. Insomma non mi muovo da qui, resto inchiodato a questa nuova piantagione nella quale conto di mettere giù radici di quelle che affondano bene nel terreno, si dice ' a fittone' se non sbaglio, e se anche un domani dovesse accadere che dovessi andar via anche da qui, cosa che non mi auguro, come è accaduto ora dopo tanti anni di permanenza su myblog, ebbene non sarà così demoralizzante, come non lo è stato in questi stessi giorni, considerando che quel desiderio di scrivere e di condividere è un fuoco che non si è ancora spento ma che invece è più vivo e scoppiettante che mai!
