Dovremmo dimenticare,
perdere la memoria di noi per non sapere più nulla,
per non accorgerci che ci sono tracce indelebili
solchi profondi tirati senza mai perdere il filo,
speri che quelli siano stati riempiti dal tempo e dagli anni
ma poi,
quando giri la testa per osservare,
sospirando come sperando di non
vedere tutto ancora lì,
ne scorgi i fili d'erba cresciuti nel frattempo
e le zolle indurite dalle piogge e dalle secchezze ma ancora lì,
come se il tempo non fosse passato,
come se quel soffio di vento leggero e caldo
non ti avesse mai sfiorato i capelli,
come se le tempeste affrontate
ed i marosi superati che quasi ti perdevi,
non ci fossero mai stati,
eppure
le pagine sono state scritte, lette, vissute sino a sudarne livori e amarezze.
Socchiudi quindi gli occhi,
ti fermi a pensare qualcosa, non vorresti farlo,
non avresti dovuto farlo ma i legami, quelle corde tese e resistenti
non hanno mai davvero ceduto,
mai un solo filo di quelli che le compongono ha smesso di reggere,
per questo,
dovremmo dimenticare,
ma non perché tutto si depositi in fondo a noi,
nei meandri del rimpianto,
sistemandosi nel buio del tempo passato,
ma perché ci sfiorino lambendo gli ultimi momenti
di quelli che non vorresti finissero mai,
di quelli che non torneranno mai,
di quelli che non avresti voluto mai accadessero ma che se non ci fossero stati.....
mai avresti potuto
sentire la vita
che oggi
sai bene
di
aver
vissuto
Bentornato caro Gianni , con la tua scrittura che lambisce il cuore e ne genera emozione , sempre.
RispondiEliminaAlmeno questo è quello che pensa la sottoscritta , ed ogni volta è sempre una gioia poterti leggere.
Speriamo sempre di dimenticare qualche cosa del passato o anche presente che ci ferisce, che ci fa stare male , che ci preoccupa talmente tanto dal non vedere a volte che dietro le nubi c'è ancora il sole , ma ogni singolo momento resta indelebile sia bello che no, anzi direi incancellabile , perchè fa parte di noi della nostra storia di vita .
Un abbraccio augurandoti un buon fine settimana .
Rosy
Quella battaglia, tra la necessità di lasciare andare ed il desiderio di trattenere, continuo precario equilibrio delle due fazioni opposte che si materializza nella coscienza di quanto ora c'è, del ragionevole allontanarsi, dell'istinto di immaginare, area parallela di ambiti surreali, dove tutto diventa possibile, irraggiungibile, dove gli opposti permangono, stantii, perenni e dove noi dimoriamo ammirando quello che è stato, come unica soluzione in cui le cose sono andate esattamente come sarebbero dovute andare.
Elimina...Grazie per il tuo passaggio e le tue parole sempre mirate e gratificanti che ricordano quel messaggio mai abbastanza sottolineato della bellezza del sole pur dietro nubi oscure.
Ricambio l'abbraccio augurando a te, invece, una buona settimana!